Perché la tua azienda ha bisogno di un logo (e perché è inutile)

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Perché la tua azienda ha bisogno di un logo? Un logo è uno strumento totalmente inutile!

In realtà non è proprio così, ma per capire a fondo questa affermazione così tanto contradditoria bisogna fare prima qualche passo indietro e capire bene quali sono le differenze tra due termini che spesso vengono confusi ed utilizzati erroneamente come sinonimi: logo e brand.

Pronto? Allora partiamo!

La metafora dell’iceberg

Brand e logo nel proverbiale iceberg

Quando si parla di brand a noi grafici e markettari piace utilizzare la metafora dell’iceberg.

Hai presente gli iceberg, no? Sono quelle enormi masse di ghiaccio galleggiante che si trovano negli oceani più freddi del mondo, come l’Artico o l’Antartico.

La caratteristica più interessate degl iceberg che li rende protagonisti di numerose metafore da secoli è che, nonostante risultino già imponenti a prima vista, in realtà ciò che noi vediamo in superficie è solo una piccola parte rispetto alla grande massa di ghiaccio che vi si trova al di sotto.

Lo stessa cosa avviene con i brand: proprio come noi dell’iceberg vediamo solo la punta, di un brand spesso vediamo solo una piccola parte, di solito quella visiva, come appunto il logo.

Quello che è fondamentale da capire è che proprio come non avrebbe senso parlare di punta di un iceberg se non esistesse l’iceberg stesso sotto di essa a sostenerla, un logo da solo è uno strumento che rischia fortemente di essere del tutto inutile, totem e feticcio di un brand che non esiste.

Allo stesso tempo è però anche importante capire che un logo non è inutile in senso assoluto, ma solo se non sostenuto da un brand forte e coerente, che infatti a sua volta ha bisogno di uno strumento per farsi notare.

Pensa infatti al nostro proverbiale iceberg; come potremmo mai vederlo e conoscere la sua posizione se non ci fosse la sua punta fuori dalla superficie dell’acqua a segnalarcelo?

Brand senza logo o logo senza brand?

Se individuassimo nel logo il volto di un brand, basterebbe per identificarlo? Basterebbe la foto del tuo viso per identificarti per quello che sei? Il tuo volto in effetti non ci dice se sei alto o basso, grasso o magro, qual è il tuo carattere o quali sono i tuoi hobby ed il tuo lavoro…

Che cosa è quindi un logo? Uno strumento fondamentale che ha il compito di rievocare in chi lo osserva una serie di sensazioni, emozioni e valori che sono associati al brand che sta sotto di esso, ma che risulta totalmente inutile se sprovvisto di un brand da cui attingere queste sensazioni da rievocare.

Facciamo però un esempio concreto in maniera tale da rendere il concetto più semplice da comprendere.

L’esempio della Film Independent

Per evitare che tu sia vittima di pregiudizi legati a marchi famosi che magari vedi tutti i giorni, per questo esempio abbiamo scelto di mostrarti il logo di un brand che probabilmente non conosci, quello della Film Independent.

La Film Independent è un’associazione no-profit che si occupa di sostenere l’indipendenza creativa nella narrazione visiva di giovani cineasti che incarnano nei loro lavori la diversità, l’innovazione e l’unicità.

Questo è il logo che, come l’intera identità visiva, è stato disegnato da Pentagram, probabilmente la più famosa e grande agenzia di design del mondo.

Il mio falegname con trentamila lire…

Dopo una prima occhiata fugace al logo sappiamo già che nella tua testa staranno frullando commenti e domande del tipo: “ma è solo una scritta storta!”, “avranno pagato decine di migliaia di dollari solo per questo?”, “il mio falegname con trentamila lire la faceva meglio!” e simili.

Beh, questo accade perché hai visto SOLO il logo! Ricordi l’iceberg? Un logo non può rievocare nessun tipo di sensazione od emozione se queste non risiedono da qualche parte.

Se diamo infatti un’occhiata anche al materiale pubblicitario di qualche evento organizzato dall’associazione allora sperimentiamo tutta una serie di sensazioni che il logo da solo non poteva suscitarci.

I volantini possono essere vettori di brand idenitiy

I volantini non sono solo muri di testo con sopra applicato un bollino colorato, ma diventano essi stessi vettori di sensazioni.

Alcuni titoli rompono la griglia del layout e si spargono su tutto il materiale pubblicitario, simboleggiando la rottura delle regole, concetto alla base di sviluppo indipendente della cinematografia.

Il carattere tipografico spesso sembra urlare quell’indipendenza ed allo stesso richiama quello del logo, mettendolo quindi in bella mostra anche quando effettivamente non c’è.

Il logo non c’è, ma si vede!

Il colore arancione è subito distinguibile per la sua particolare tonalità e aiuta anche lui a comunicare il concetto di “fuori dalla regole.” Il colore secondario è il blu e, in quanto opposto dell’arancione, lo aiuta a risaltare ancor di più alla vista.

Siamo sicuri che alla prima vista del logo della Film Independent nella tua testa non si era formato tutto il dinamismo di colori, forme e lettere che poi hai riscontrato nel conoscere più a fondo il brand.

Anche un biglietto del cinema può trasmettere emozioni

E questo era solo il materiale pubblicitario! Pensa a quante sensazioni ed emozioni si possono aggiungere partecipando ad uno dei loro eventi. Un brand non si ferma al materiale visivo, ma va oltre, comprendendo il tone of voice di chi ti parla, le divise degli addetti ai lavori, i profumi nelle sale cinematografiche, la texture della carta su cui sono stampati i biglietti, e chi più ne ha più ne metta…

Tutte sensazioni che non risiedono nel logo dell’associazione, ma che può rievocare e riportare alla mente ogni volta che il tuo occhio ti ci cade sopra, anche solo per sbaglio per una frazione di secondo.

A volte basta uno sguardo…

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